UN PEZZO DI ETERNITÀ

Oh! Finalmente!    Sono arrivata!     Sono a Casale!         Ho attraversato 64 province nei 5 continenti, quanta strada e quanta me ne rimane.          

Guardami! Porto dipinta una Croce con Cristo crocifisso, inchiodato, a braccia aperte, sono 2000 anni che sta così e ancora non si è mosso.

La croce Lo sostiene ed è conficcata profondamente nella terra, e l’antico potere è vinto e annichilito. Accanto la Croce, sua Madre Maria indossa un mantello rosso. Rosso come il sangue, rosso come il dolore. Dall’altra parte san Paolo della Croce. Fulminato nel 1720 dalla Sua Passione, si è consacrato alla Sua Passione e per la Sua Passione. “ La più grande e stupenda opera del Divino Amore “.

Sotto i piedi di Maria e san Paolo della Croce, nasce un giardino verde: Il Signore rinnova tutte le cose. Ai lati del trittico porto dipinte le figure di santi che hanno accolto il carisma del fondatore: San Gabriele dell’Addolorata, Beato Domenico della Madre di Dio, Santa Gemma Galgani, Beato Isodoro de Loor.

Gli angeli si librano tra queste figure e tutto è legato e tenuto insieme da un bordo rosso come il sangue; il sangue della Passione.

Sopra la Croce è lo stemma dei Passionisti circondato dai simboli della creazione, sole e luna, e dallo Spirito Santo sotto forma di colomba.

Da 300 anni ci sono fratelli che hanno vestito il lutto, rinunciato al mondo, per far conoscere la Passione di Cristo.

L’iconografo, Loukas Seroglou, ha pregato e digiunato prima di dipingermi, affinchè il suo intimo fosse pronto ad ascoltare ciò che lo Spirito dettava. Niente si improvvisa.

All’udire questi pensieri, un tremore mi colse, i contorni si sfocarono, i colori una macchia confusa. 1720 – 2020, 300 anni!    Un pezzo di eternità.           Quella sera ho fatto parte di quel pezzo di eternità.

A Casale, la Madonna chiama e il suo popolo risponde.
Io c’ero!