Un piano per risorgere

Il coraggio di una nuova immaginazione del possibile

Il Papa propone «un piano per risorgere» dopo il Covid-19

Papa Francesco ha un «piano per risorgere» dopo la pandemia del covid-19: è indirizzato a tutta l’umanità ed è contenuto nero su bianco in una lettera scritta in spagnolo — la sua lingua madre — fatta pervenire a «Vida Nueva», rivista e portale di notizie religiose e di Chiesa, che l’ha pubblicata venerdì 17 aprile. Di seguito ne riportiamo una nostra traduzione in italiano.

«Ed ecco Gesù venne loro incontro dicendo: “Rallegratevi”» (cfr. Mt, 28, 9)*. Sono le prime parole del Risorto dopo che Maria Maddalena e l’altra Maria scoprirono il sepolcro vuoto e s’imbatterono nell’angelo. Il Signore va loro incontro per trasformare il loro lutto in gioia e consolarle in mezzo alle afflizioni (cfr. Ger 31, 13). È il Risorto che vuole risuscitare a una vita nuova le donne e, con loro, l’umanità intera. Vuole farci già iniziare a partecipare della condizione di risorti che ci attende.
Invitare alla gioia potrebbe sembrarci una provocazione, e persino uno scherzo di cattivo gusto dinanzi alle gravi conseguenze che stiamo subendo a causa del Covid-19. Non sono pochi quelli che potrebbero ritenerlo, al pari dei discepoli di Emmaus, come un gesto d’ignoranza o d’irresponsabilità (cfr. Lc 24, 17-19). Come le prime discepole che andavano al sepolcro, viviamo circondati da un clima di dolore e d’incertezza che porta a chiederci: “Chi ci rotolerà via il masso dall’ingresso del sepolcro?” (Mc 16, 3). Come faremo per affrontare questa situazione che ci ha completamente sopraffatti? L’impatto di tutto ciò che sta accadendo, le gravi conseguenze che già si segnalano e s’intravedono, il dolore e il lutto per i nostri cari ci disorientano, angosciano e paralizzano. È la pesantezza della pietra del sepolcro che s’impone dinanzi al futuro e che minaccia, con il suo realismo, di seppellire ogni speranza. È la pesantezza dell’angoscia di persone vulnerabili e anziane che attraversano la quarantena nella più assoluta solitudine, è la pesantezza delle famiglie che non sanno più come portare un piatto di cibo sulla loro tavola, è la pesantezza del personale sanitario e degli addetti alla sicurezza quando si sentono esausti e sopraffatti… quella pesantezza che sembra avere l’ultima parola.