“Offro la vita per la mia diletta Romagna”

In questi giorni, non solo in Italia ma dal mondo sportivo, gli occhi sono puntati sulla Romagna, in particolare su Rimini, meglio su Cattolica e la chiesa parrocchiale di Coriano. Sono stati i giorni di Marco Simoncelli, pilota motociclistico campione del mondo della classe 250 nel 2008. Conosciuto fra gli appassionati con il nomignolo di SuperSic, è morto a soli 24 anni durante il Gran Premio della Malesia, disputatosi sul circuito di Sepang il 23 ottobre 2011.

 

La sua bara e la sua famiglia sono stati circondati dall'affetto di tutti. Una preghiera si è levata il 27 ottobre dalla chiesa di Coriano per il riposo eterno di Marco. Marco si è portato con sé il sogno di tanti tifosi che amavano vederlo ancora vittorioso nei circuiti del mondo. Ora, parenti amici e tifosi, lo contemplano arrivato nel regno dei cieli.

Ai fatti di oggi uniamo i fatti del passato. Il 2 novembre 1889 concludeva a Casale-S. Vito (Rimini) la vita un giovane di ventun anni, il religioso passionista Pio Campidelli. Nel giorno dei funerali accorse tanta gente che esclamava in un dolore gioioso: “E' morto il santino di Casale”. Così lo avevano conosciuto e così lo ricorderanno per sempre. Pio era nato a Trebbio di Poggio Berni il 29 aprile 1868. A 14 anni è entrato nel convento dei missionari passionisti di Casale.

Fu attratto dalla missione popolare predicata dai Passioisti a Poggio Berni. Quei missionari lo avevano interessato molto. Anche lui sentiva di voler diventare come loro.

I segni che dava dalla sua fanciullezza erano chiari: aveva legato una campanella ad un albero, la suonava per raccogliere i coetanei e fare loro il catechismo. Si sentiva un animo missionario.

La terribile e mortale tubercolosi gli abarrò la strada a ventun anni e non poté arrivare al traguardo del sacerdozio. La malattia non poté fermare l'ardente desiderio del suo cuore “missionario”.

Durante la malattia, alla mamma che lo visitava per l'ultima volta disse dolcemente: “Coraggio mamma, ci rivedremo in paradiso”. I confratelli che lo assistevano udiromo più volte dalle sue labbra: “Offro la vita per la Chiesa, per il sommo Pontefice, per la Congregazione, per la conversione dei peccatori e specialmente per il bene della mia diletta Romagna”.

Non c'è dolore “romagnolo”, dopo la morte di Pio che non abbia la sua vicinanza fraterna. Pio Campidelli è stato proclamato Beato da Giovanni Paolo II il 17 novembre 1985, anno internazionale della gioventù.

Il 3 novembre celebriamo la sua festa nel Santuario di Madonna di Casale-Beato Pio Campidelli, Via Vecchia Emilia 533 tra S. Vito e S. Giustina di Rimini.

Fernando Taccone