Medjugorje 25 novembre 2010

La Madre ci indica come evitare di arrivare impreparati al Natale.

Cari figli,
vi guardo e vedo nel vostro cuore  la morte senza speranza, l'inquietudine e la fame.

Non c'è preghiera né fiducia in Dio perciò l'Altissimo mi permette di portarvi speranza e gioia. Apritevi.
Aprite i vostri cuori alla misericordia di Dio e Lui vi darà tutto ciò di cui avete bisogno e riempirà i vostri cuori con la pace perché Lui è la pace e la vostra speranza.

Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Può sembrare strano, ma nel cercare di capire questo messaggio, ho sentito di dover leggere la parabola delle Dieci Vergini (vedi Matteo 25,1-13), le quali escono verso lo sposo che sta arrivando, ma dopo un inizio volenteroso, si dividono tra stolte e prudenti. Quando arriva lo sposo, dichiara di non conoscere quelle che un tempo erano sue, coloro che lungo il cammino hanno abbandonato l’amore verso di lui.

La Madre, che non è insensibile ai tempi liturgici della Chiesa, mi dà questo messaggio del 25, che è completamente in preparazione al prossimo Avvento e poi Natale, vi si trovano, infatti, temi del Natale, quali: speranza, gioia, misericordia, pace nel cuore.

Questo è ciò che Gesù nel mio cuore aperto vuole riversare nel giorno della sua nascita, e per fare questo deve trovare anche il poco che posso offrirgli, quel poco che sono in grado di preparare nell’inizio dell’Avvento.

Sono parole commoventi quelle che Lei mi rivolge, è tutto il suo dolore: per trenta anni mi ha chiesto preghiera e adesso dice che non c’è preghiera, vede in me le cinque vergini che erano partite con fervore per andare incontro allo sposo che viene e poi si sono stancate dell’attesa.

Morte senza speranza, l'inquietudine e la fame e poi mancanza di preghiera e fiducia in Dio, è ciò che hanno provato le vergini in cammino, e così con lo sposo che non arrivava, stanche, vinte dal sonno, si sono addormentate, hanno cessato di sperare.

La Madonna è quella voce nella notte che non dorme e che chiama alla sveglia: Ecco lo sposo, andategli incontro; quella voce che non si stanca, che mi vede e mi guarda, sempre pronta, vigile, ogni mia giornata le è davanti e non può rimanere in silenzio.

Rimuoviamo al più presto in questo Avvento le due cause che danno più dolore alla Madre, non diamole un altro strazio nel giorno del Natale nell’impedirle di metterci tra le braccia sue Figlio, il Bambino Gesù. Le due cause sono mancanza di preghiera e fiducia in Dio, riprendiamo quel Rosario posto sullo scaffale oppure pregato con la mente altrove, riprendiamo la Bibbia e leggiamo quella che è la più bella storia mai raccontata.