AUGURI DI UN NATALE CRISTIANO

Non è cosa da niente, e non è superfluo, darsi gli auguri come stiamo facendo. La parola cristiano è fondamentale. Mi piace che al Quirinale sia stato fatto un bel Presepe tradizionale, mi piace che come ogni anno sia fatto in Piazza S. Pietro. Sono milioni le case dove hanno fatto il presepe. Gli artisti sono persone mature che si portano dietro la bella tradizione cristiana del Presepe in famiglia; sono nuove generazioni affascinate da una tradizione che li fa pensosi davanti alla famiglia di Nazareth dove troneggia Maria, Giuseppe che custodiscono il Bambino Gesù. Gli Angeli che cantano la gioia e la pace agli uomini. I Pastori, primi adoratori del Dio-Bambino, e poi i grandi Re Magi con i doni eccellenti e caratteristici dell’oro della regalità, dell’incenso della divinità e della mirra della sofferenza. Tre parole che sintetizzano la vita di Gesù Cristo nella nostra Terra. Questa scena meravigliosa del Presepe ha educato secoli di cristianesimo, ha creato anche la societas christiana.
Oggi vogliamo svuotare il Natale del Mistero che gli è proprio: il Dio con Noi. Dimenticare questo e farne una festa pagana o d’inverno vuol dire impoverire l’uomo dell’unico riferimento divino e spirituale che nobilita e salva il povero uomo. Immagini che descrivono il povero uomo sono tante. Per citarne solo alcune: le stragi di Bruxelles, Parigi, Nizza, Berlino; i femminicidi; le famiglie distrutte; le convivenze; i bambini di famglie divise; gli scandali finanziari e amministrativi; l’Isis; le guerre fratricide; l’uccisione dei bambini; il cimitero del Mediterraneo; l’emigrazione forzata; ecc. La domanda viene da sola: ma che uomini siamo? che rispetto abbiamo di noi stessi? ma che mondo lasciamo ai nostri figli? dove abbiamo mandato i valori della fedeltà al matrimonio e alla famiglia; i valori del lavoro onesto e giusto; dell solidarietà con chi non ha e non conta; del senso religioso della vita?
Con le immagini dell’albero di natale e di Babbo natale si vuole snaturare il significato vero del Natale. Si rischia di non conoscere più di chi è il Natale. Diventa la festa dell’innominato. Si fa del tutto per cancellare il cielo e affogarci sulla terra.

La cultura vera si era accorta che l’anno 0 dalla nascita di Cristo aveva cominciato una storia nuova, attesa dall’umanità, tanto che ha cominciato a contare gli anni da quella nascita avvenuta miracolosamente nella Grotta di Betlemme dalla Vergine Maria sposa di Giuseppe della stirpe di Davide.
La bella Europa Unita ha dimenticato le sue radici da questa nascita, radici che l’ha fatta grande e ora brancola nel buio in cerca di pace e di identità.

Il Natale da 2016 anni fa si riferisce alla nascita di Gesù l’Emmanuele detto il Cristo.

Perché non sentire e partecipare con un sussulto generale di orgoglio umano e inginocchiarci davanti al Principe della Pace?

Buon Natale Cristiano.
 
Padre Fernando Taccone