Medjugorje 25 aprile 2011

Tornare al fervore di un tempo

Cari figli,
come la natura dà i colori più belli dell'anno, così anch'io vi invito a testimoniare con la vostra vita e ad aiutare gli altri ad avvicinarsi al mio Cuore Immacolato perché la fiamma dell'amore verso l'Altissimo germogli nei loro cuori.
Io sono con voi e prego incessantemente per voi perché la vostra vita sia il riflesso del paradiso qui sulla terra.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Con questo messaggio, la Madre ci invita a tornare ai momenti iniziali della nostra conversione, quando il cuore sperimentava la pace, la leggerezza, le prime scoperte del ritirarsi da soli e pregare. C’è stata la prima fase dell’incontro con Maria in cui si provava un amore mai prima sperimentato, un fervore che non faceva tenere per sé la scoperta del tesoro, ma che scaturiva da noi come una fonte fresca, tanto da essere contagioso. I momenti in cui ci s’immergeva nelle letture spirituali, in cui si pregava il Rosario davanti ad un’immagine di Maria fissandola negli occhi, e dove si percepiva un’attrattiva forte per sostare nel silenzio di una Chiesa.

Questa è la primavera cui richiama la Madonna, descrivendola come il periodo in cui la natura dà i colori più belli dell’anno, sono i mesi che intercorrono tra l’inverno in cui tutto pare spento, anche il buio viene presto durante le giornate, e, l’estate in cui si raccolgono i frutti piantati nella primavera. Che cosa accadrebbe invece se la primavera avesse il cielo chiuso, piovoso, freddo, se la grandine abbattesse i germogli? La conseguenza sarebbe che i frutti sarebbero pochi e quei pochi, macchiati, informi, scarsi di sapore. Per questo anche la bellezza della primavera ha importanza per i frutti: una primavera radiosa, luminosa, allegra, porterà piante ricche e campi biondeggianti.

Così è la vita spirituale, la nostra primavera che è il primo incontro, viene con il tempo sostituita da altre pratiche, si diventa abitudinari, si perde il fervore dell’innamoramento, come avviene per le cose terrene: si desidera un bene fortemente e quando poi si possiede, ci si fa l’abitudine. Nelle pratiche spirituali però, l’abitudine porta alla perdita del bene, in Apocalisse 2,3-5 si legge: sei perseverante e hai molto sopportato per il mio nome, senza stancarti. Ho però da rimproverarti di aver abbandonato il tuo primo amore. Ricorda dunque da dove sei caduto, convertiti e compi le opere di prima.

La Madonna in questi messaggi parla di fiamma dell’amore verso l’Altissimo, è questo il parametro con cui dobbiamo confrontarci! Se c’è ancora questa fiamma, consolidiamola, se invece si è smorta, torniamo alle pratiche semplici di un tempo, torniamo a spegnere la televisione e dopo cena fermiamoci seduti vicino a una lampada per leggere la vita dei santi, la mattina alziamoci mezz’ora prima per pregare il Rosario e leggere un brano piccolo della Scrittura, la Vergine Maria Regina della Pace ricompenserà con il vivere il Paradiso qui sulla terra.