Tema di riflessione: DISCERNIMENTO

Nel I° mistero gaudioso contempliamo l’annuncio dell’Arcangelo Gabriele a Maria.

Dio non si stanca mai di inviarci i messaggi.

La Chiesa insegna a leggere i fatti della nostra storia e ad interpretarli come SEGNI DEI TEMPI nei quali Dio parla. Papa Francesco ci ha ricordato che nell’azione della Chiesa c’è il primato della realtà sull’ideale, realtà da cui partire per una evangelizzazione efficace e produttiva.

Il rischio della pandemia coronavirus non possiamo sprecarlo, ma lo dobbiamo trasformare in dramma di opportunità.

Dio ci dice: “I miei pensieri non sono i vostri pensieri, le mie vie non sono le vostre vie” (Is 55,8).

Impegniamoci a cogliere gioiosamente la novità di Dio. Ci aiuti Maria, sposa dello Spirito a dichiararci “servi” perché Dio possa compiere in noi i suoi progetti di salvezza.

1 Padre nostro; 10 Ave Maria; 1 Gloria al Padre.

Misteri del Dolore

I misteri della gloria

«La contemplazione del volto di Cristo non può fermarsi all’immagine di Lui crocifisso. Egli è il Risorto!».(29) Da sempre il Rosario esprime questa consapevolezza della fede, invitando il credente ad andare oltre il buio della Passione, per fissare lo sguardo sulla gloria di Cristo nella Risurrezione e nell’Ascensione. Contemplando il Risorto il cristiano riscopre le ragioni della propria fede (cfr 1 Cor 15, 14), e rivive la gioia non soltanto di coloro ai quali Cristo si manifestò – gli Apostoli, la Maddalena, i discepoli di Emmaus –, ma anche la gioia di Maria, che dovette fare un’esperienza non meno intensa della nuova esistenza del Figlio glorificato. A questa gloria che, con l’Ascensione, pone il Cristo alla destra del Padre, Ella stessa sarà sollevata con l’Assunzione, giungendo, per specialissimo privilegio, ad anticipare il destino riservato a tutti i giusti con la risurrezione della carne. Coronata infine di gloria – come appare nell’ultimo mistero glorioso – Ella rifulge quale Regina degli Angeli e dei Santi, anticipazione e vertice della condizione escatologica della Chiesa.

Al centro di questo percorso di gloria del Figlio e della Madre, il Rosario pone, nel terzo mistero glorioso, la Pentecoste, che mostra il volto della Chiesa quale famiglia riunita con Maria, ravvivata dall’effusione potente dello Spirito, pronta per la missione evangelizzatrice. La contemplazione di questo, come degli altri misteri gloriosi, deve portare i credenti a prendere coscienza sempre più viva della loro esistenza nuova in Cristo, all’interno della realtà della Chiesa, un’esistenza di cui la scena della Pentecoste costituisce la grande ‘icona’. I misteri gloriosi alimentano così nei credenti la speranza della meta escatologica verso cui sono incamminati come membri del Popolo di Dio pellegrinante nella storia. Ciò non può non spingerli ad una coraggiosa testimonianza di quel «lieto annunzio» che dà senso a tutta la loro esistenza» (RVM 23).