Foto processione settembre 2018
Foto estemporanea artisti settembre 2018
Foto mostra Santarcangelo
Quaderno di Pio:
La comunità passionista di Casale San Vito di Santarcangelo vuole ricordare il 150° della nascita del Beato Pio. Il Quaderno di Pio è una piccola iniziativa che ci aiuterà a sentire ogni giorno dell’anno 2018 il B. Pio in nostra compagnia. Il Quaderno ogni mese reca la foto di una chiesa parrocchiale della nostra Diocesi; dice una parola sui giovani in occasione del Sinodo dei Vescovi che sarà celebrato nell’ottobre prossimo; racconta la vita breve di Pio, morto di tubercolosi a 21 anni; riporta le invocazioni dei devoti; presenta foto particolari con didascalie; non manca il calendario con le ricorrenze della vita di Pio e dei santi e beati passionisti; infine ogni mese riporta un proposito di Pio per aiutarci nel cammino della nostra santità quotidiana.
Il Quaderno, è distribuito abbondantemente a tutte le parrocchie, si può ritirare direttamente al Santuario. Può essere l’occasione per fermarti un momento in preghiera davanti all’urna del Beato Pio.
BEATO PIO CAMPIDELLI, GIOVANE PASSIONISTA
Ci separano 150 anni dal 29 aprile 1868, quando i vagiti di un bambino risuonarono nella povera casa di Giuseppe Campidelli e Filomena Belpani a Trebbio di Poggio Torriana (RN). Era nato Luigi, per tutti Gigino, alle ore 10 del mattino e subito battezzato; terzo di cinque fratellini.
Alla casa colonica era annesso il mulino della zona. I carrettieri andavano e venivano per macinare il grano. Papà Giuseppe è conosciuto da tutti come forte lavoratore, aiutato dalla non meno forte moglie Filomena.
Gigino il 9 febbraio 1873, a solo cinque anni, riceve la Cresima a Poggio Torriana. Il 27 agosto 1874 papà Giuseppe crolla, distrutto dal tifo. La mamma Filomena porta la preoccupazione della giovanissima famiglia! Intensifica il suo lavoro, ma anche la sua preghiera. Trova in Gigino un alleato fedele. Lo zio Michele vuole che aiuti anche nel lavoro dei campi e lui obbedisce, ma alla fine della giornata, il sole, la fatica materiale riducono il ragazzo a uno straccio: febbre, gonfiore del viso. Sta male.
Mamma Filomena comprende sempre più che quel figlio è fatto per altre cose. Lo manda a scuola dal giovane cappellano Don Angelo Bertozzi, lo porta volentieri con sé in chiesa, anche di mattina presto per l’ottavario dei morti. Gigino è contento di stare dentro a queste cose sante e sente il desiderio di condividerle con i coetanei. Lega una campanella ad un albero per richiamare i compagni e spiegare quanto apprende da Don Angelo. Partecipa con la mamma alle due missioni al popolo predicate dai Passionisti a Torriana e a Poggio Berni. E’ affascinato dal giovane missionario P. Stanislao Cerri. A lui manifesta il desiderio di farsi passionista. Ha solo dodici anni. Il missionario lo consiglia di attendere il quattordicesimo anno. Il 2 maggio 1882 entra al seminario passionista di Casale, primo romagnolo. Inizia la vita religiosa e cambia il suo nome in Pio di S. Luigi Gonzaga. Rimane sette anni nella comunità passionista, sempre fedele e gioviale nella vita di comunità, nella preghiera notturna e diurna, nello studio e nella formazione umana e religiosa. Si prepara a diventare missionario. Purtroppo la terribile tubercolosi lo stronca a 21 anni il 2 novembre 1889. San Giovanni Paolo II lo dichiara Beato il 17 novembre 1985.
PIO VIVE NELLA VERITA’ DELLO SPIRITO SANTO
Nella breve vita di Pio Campidelli, si deve riconoscere l’azione dello Spirito che ha plasmato questo semplice ragazzo di campagna. Gigino è rimasto segnato dalla Cresima a cinque anni.
Come spiegare l’orrore che ha per la bestemmia? “Mamma, diciamo Dio sia benedetto, perché i birboni hanno bestemmiato”. Scende sulla strada e la libera dai sassi perché i carrettieri non trovino il motivo per bestemmiare.
Come spiegare l’esercizio della Via Crucis prima della messa domenicale, mentre i compagni lo invitano a giocare? Con garbo risponde che avrebbe giocato dopo la messa, intanto corre in chiesa per suffragare il papà facendo la Via Crucis.
Come spiegare la scelta vocazionale dei passionisti mentre la mamma suggerisce di diventare prete come lo zio materno, che gli pagherebbe la retta per il seminario? La sorella Teresa ricorda che Gigino disse alla madre “che preferiva farsi frate e non prete secolare, perché i preti sono nel mondo con molte responsabilità e molti pericoli, mentre i frati, più ritirati, vanno più facilmente in paradiso. Diceva che gli piacevano i frati vestiti di nero con il cuore bianco, e non quelli con la tonaca caffè”.
Come spiegare gli ultimi momenti della sua vita terrena? I confratelli lo conoscono gioviale e allegro, ma riservatissimo per carattere e per scelta. Aveva poi detto che sarebbe morto il giorno dei defunti, il 2 novembre. Si riappropria della vita che gli sfugge dalle mani. Ai confratelli che lo assistono amorevolmente assicura che pregherà per loro in paradiso. E poi una fiumana di sentimenti: “Offro la mia vita per la Chiesa, per il Papa, per la conversione dei peccatori e per la mia amata Romagna”. Non basta, ormai ha aperto l’anima e il suo cuore si rivela: “O grandezza infinita del mio Dio! O infinita bontà, oh sapienza, o misericordia grande e incomprensibile di Dio. O grande carità. O infinita carità. Sì, Dio è carità… o tremenda… o tremenda… o tremenda… Come si può offendere dai cattivi una sì grande Carità?”.
I suoi sentimenti profondi continuano a spaziare dal mistero dell’Incarnazione, alla Passione di Gesù, all’Eucaristia, alle bellezze del Paradiso. Assorto in Dio non si accorge dei confratelli che gli sono intorno. Esclama con giubilo: “Ecco la Madonna che viene”. Ripetendo i nomi dolcissimi di Gesù e di Maria dolcemente spira.
Lo Spirito Santificatore ha lavorato su un giovane ben disposto all’esperienza mistica del Dio Crocifisso.
P. Fernando Taccone, cp