Simbolo Mariano di san Gabriele

 

41.Credo che voi sola perfettamente adempiste il precetto «ama il Signore…», e che voi nel primo momento del viver vostro avanzaste l’amore di tutti gli angeli e uomini verso Dio, e che i beati serafini poteano scendere ad imparare nel vostro cuore il modo di amare Dio.

42.Credo che per un tal fuoco divino, con S. Bonaventura, che giammai foste tentata, e che, in una parola, come già rivelaste a S. Brigida, «non pensavate se non Dio, nessuna cosa vi piacque se non Dio».

43.Credo con il Suarez, Ruperto, S. Bernardino, S. Ambrogio che: «mentre riposava il vostro corpo, l’animo vegliava» e che a voi il sonno non impediva amare Iddio. Onde a voi ancora appartiene quell’«io dormo ma il mio cuore veglia”; e che, in una parola, mentre viveste in terra, continuamente stavate amando Dio; che giammai faceste se non quello che conosceste essere di suo gusto, e che foste sì riempita di tanta carità «quale e quanta ne può essere trattenuta da genuina creatura in terra», in modo che «colpiste il cuore divino e lo rapiste».

44.Credo che voi talmente amaste il prossimo che non vi è stato né vi sarà chi più di voi lo abbia amato, e per conse¬guenza non vi è al mondo creatura che….

45.E che se si unisse l’amore che tutte le madri portano ai figli, tutti gli sposi alle loro spose, e tutti i santi ed angeli ai loro devoti, non giunge all’amore che voi portate ad un’anima sola; e che l’amore che tutte le madri han portato ai loro figli è un’ombra a paragone dell’amore che ad un solo di noi ci portate.

46.Vi dirò che S. Agostino: «La vostra fede aprì il cielo quando diede il consenso all’angelo che annunziava».

47.Credo col Suarez che aveste più fede che tutti gli uomini ed angeli, e che «anche dubitando i discepoli voi non dubitaste; onde vi dirò con S. Cirillo «scettro della fede ortodossa».

48.Credo che voi siate «Madre della S. Speranza» ed il tipo della confidenza in Dio. Voi foste mortificatissima. Credo a ciò che S. Epifanio e il Damasceno ci dicono, che foste sì mortificata negli occhi, che li tenevate sempre bassi e giammai li fissavate in alcuno.

49.Credo ciò che voi rivelaste a S. Elisabetta benedettina che non aveste alcuna virtù senza fatica ed orazione. Credo ciò che diceste a S. Brigida: «quanto vi fu possibile avere deste agli indigenti, e nulla vi riservaste se non il vestito e poco cibo». Credo che le «ricchezze di questo mondo vi apparivano vili come fango». Credo fermamente che faceste voto di povertà.

 

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Edizione critica di N. Cavatassi, “Simbolo della Madonna” di san Gabriele, in San Gabriele dell’Addolorata e il suo tempo (a cura di T.P. Zecca), IV, Ed. Eco 1986, pp. 127-147. Traduzione delle citazioni latine di B. Ceci.