Simbolo Mariano di san Gabriele

 

11.Credo, come diceste a S. Brigida, che: «i demoni solo sentendo Maria immediatamente lasciano un’anima».

12.Confesso con S. Epifanio, Antonino ed altri che il vostro nome scese dal cielo e fu imposto per divina ordinazione. Riconosco con S. Antonio da Padova nel Nome vostro le stesse dolcezze che S. Bernardo considera nel nome di Gesù: «Il vostro nome, o Maria, è giubilo al cuore, miele alla bocca, melodia all’orecchio».

13.Credo che, dopo il Nome di Gesù non «ci sia un altro nome da cui le pie menti traggono abbondanza di grazia di speranza e di soavità». E col vostro S. Bonaventura confesso che «il vostro nome non può essere detto devotamente senza un vantaggio di chi lo fa». E credo a ciò che diceste a S. Brigida che: «non c’è nessuno in questa vita tanto freddo nell’amore di Dio, che se avrà invocato il vostro nome, con volontà di pentirsi, immediatamente il diavolo non si allontani da lui».

14.Credo che la vostra intercessione sia moralmente necessaria per la nostra salute, e che tutte le grazie che Dio ci dispensa passino per le vostre mani, e che tutte le misericordie che si sono dispensate agli uomini, tutte son venute per mezzo vostro, e che: «nessuno entra in cielo se non passa per voi come per la porta». Credo che la vostra intercessione non sia solo a noi utile ma necessaria moralmente.

15.Credo che: voi siate la Cooperatrice di nostra giustificazione, «la restauratrice degli uomini, l’autrice della salute degli uomini, la restauratrice di tutto il genere umano, la coadiutrice della redenzione, la salvatrice del mondo»: Che nel mare di questa terra restan sommersi tutti quei che non si troveranno ricevuti nella nostra nave, e per conseguenza credo che: «a nessuno se non per voi sia aperto l’accesso alla salute», e che: «nessuno vi è che arrivi salvo se non per voi».

16.Credo che: «Dio abbia stabilito di non concedere nulla se non per vostro mezzo», che: «la nostra salvezza sta nelle vostre mani», e che: «chi chiede senza di voi è come se tentasse volare senza ali». Credo altresì che: «pregherebbe inutilmente altri santi chi voi non aiutaste»; e che: «ciò che essi possono insieme con voi, voi da sola potete senza di loro tutti»; e che: «se voi tacete nessuno presterà aiuto, nessuno pregherà, mentre se pregate voi tutti daranno aiuto e pregheranno». E finalmente vi dico con S. Tommaso che siete: «tutta la speranza della vita», e vi dico con S. Agostino: «Confessiamo che solo e unicamente voi siete sollecita per noi in cielo».

17.Credo che voi siate la tesoreria di Gesù e che: «nessuno riceve un dono di Dio se non per voi», e che: «trovata voi viene trovato ogni bene».

18.Credo che: «un solo sospiro vostro può più che i suffragi di tutti i Santi insieme», e confesso con S. Giovanni damasceno che: «in verità potete salvare tutti». Vi credo che siate quell’avvocata che non ricusate di difendere le cause dei più miserabili. Vi dirò con S. Andrea cretense: «Salve, o divina riconciliatrice degli uomini». E con S. Germano «non v’è termine per il vostro patrocinio».

19.Vi ravviso per la Paciera tra i peccatori e Dio, e vi credo per quell’esca dolcissima creata da Dio per prendere gli uomini, e specialmente i peccatori per tirarli a Lui, come Esso stesso lo rivelò a S. Caterina da Siena; ed in conseguenza: «come la calamita attira il ferro, così voi attirate i cuori duri», come diceste a S. Brigida. Voi siete tutt’occhi per compatire e soccorrere le nostre miserie, onde vi dirò con S. Epifanio: «attentissima», e ciò la conferma di quel che intese S. Brigida, quando voi richiesta da Gesù: «Madre, chiedete da me quel che volete», rispondeste: «Chiedo la compassione per i miseri».

20.Credo che quell’innata misericordia delle vostre materne viscere, che aveste pellegrina ancora su questa terra verso dei miseri, sia superata in grandezza adesso che regnate in cielo, in quel modo che il sole supera in grandezza di splendore la luna, mi dice S. Bonaventura. E che siccome i corpi celesti e terreni sono illuminati dal sole, così non vi è nel mondo chi per vostro mezzo non partecipi della divina misericordia, come rivelaste a S. Brigida; onde credo con S. Bonaventura che: «Vi offendono, Signora, non solo quelli che vi scagliano ingiuria, ma anche quelli che non vi pregano». Onde è che mi persuado col medesimo santo che: «chi eccelle nell’ossequiarvi, sarà lontano dalla perdizione», e ciò credo con S. Ilario che avverrà: «Per quanto gran peccatore uno possa essere, se vi sarà devoto non perirà di certo in eterno».